martedì

Giovedì santo




La Comunità cristiana radunata attorno all'altare, simbolo di Cristo, celebra il memoriale dell'ultima cena, la cena in cui Gesù istituisce l'Eucaristia. Quella notte, Gesù trasforma il pane e il vino, presenti sulla mensa, nel suo corpo e nel suo sangue e ne fa dono a noi, come cibo di salvezza, seme di resurrezione, forza nel cammino della vita. Una Presenza che trasforma, dona la sua capacità di amare, di vedere i bisogni altrui, di vivere il non giudizio, la misericordia, il perdono, la gioia, lo stupore, gli ideali, i sogni.
E' un momento di intimità con il Signore, di gratitudine e di letizia vera per il dono ricevuto e, al tempo stesso, momento di mestizia; la mestizia che pervade di fronte al tradimento a tavola, all'incomprensione, al complotto, alla somma pattuita; la mestizia di chi riceve le ultime volontà, del Maestro, il suo testamento e l'addio, perché è giunta “la sua ora”, l'ora della passione.
La partecipazione e il vivo coinvolgimento personale, fanno parte del cammino di fede, di speranza e di amore, che ciascuno di noi si propone ora di fare insieme a Gesù.

La composizione floreale è stata preparata con rami di forsitzia disposti, (nei loro movimenti naturali), in due cespugli, che salgono leggeri sulla parte centrale dell'altare, come festoso ornamento della sacra mensa. Alla base le rose bianche dicono amore, e purezza. Piccole foglie di felci e aralie completano l'insieme.

N.B. (Presso l'altare della Reposizione, è bene evitare ogni eccesso di fiori, piante, drappi e cose varie, spesso distraenti e limitarsi all'essenziale. Basta una sola composizione floreale, di dimensioni proporzionate all'ambiente, curata e significativa).
a cura di Suor Maria Giorgia Mana

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