domenica

a cura di Don Danilo Priori

“In Maria, vergine e madre, hai stabilito la dimora del tuo Verbo”
La fioritura liturgica nella Solennità di Maria Santissima, Madre di Dio


Se il Tempo d’Avvento segna l’inizio dell’anno liturgico, in cui la centralità è rappresentata dalla Pasqua del Signore, l’anno liturgico comincia con la Solennità di Maria Santissima, Madre di Dio. Sotto la protezione materna di Maria l’uomo continua il suo cammino verso il Signore presente in mezzo a noi, affidandosi alla premurosa intercessione di Colei che - come recita il Prefazio I della Beata Vergine Maria - per opera dello Spirito Santo ha concepito il suo unico Figlio e sempre intatta nella sua gloria verginale, ha irradiato sul mondo la luce eterna: Gesù Cristo nostro Signore!
Non vi è dubbio alcuno che il colore liturgico di questa solennità è lo stesso che in generale ritroviamo per tutto il Tempo di Natale: il bianco, appunto. Partendo proprio da questo punto fermo possiamo svolgere alcune considerazioni sulle nostre fioriture con le quali esprimere nelle nostre celebrazioni la bellezza di queste giornate. Come già ampiamente detto, quando la liturgia prevede il colore liturgico bianco, le nostre fioriture seguiranno - in linea di massima - questa precisa indicazione. Sarebbe davvero fuorviante fiorire le nostre aule liturgiche con altri colori, soprattutto quelli previsti in altri tempi e celebrazioni dalla liturgia! E’ evidente che in celebrazioni particolari, quali ad esempio il Santo Natale, ma anche l’Epifania, a motivo della particolare importanza e dell’esplicito riferimento alla luce, potremmo utilizzare il bianco insieme al giallo, colore - quest’ultimo - che in maniera naturale ben sostituisce e rappresenta l’oro, lo splendore, la brillantezza. Facendo però una particolare attenzione: il colore predominante rimane sempre il bianco e oltretutto altri eventuali colori che inseriamo, magari per la fioritura di transizione, devono necessariamente essere costituiti da fiori piccoli e di minore quantità, altrimenti l’occhio sarà attratto dalla loro presenza e il colore bianco perderebbe la sua centralità. Alcuni spesso associano il Natale al colore rosso, giustificando poi la presenza di questo colore con la passione di Cristo. Certamente il mistero della incarnazione, passione, morte e resurrezione del Signore è sempre presente in ogni celebrazione di ogni momento liturgico, ma questo non significa che debba essere - sempre e comunque - rappresentato nella fioritura; difatti, la delicatezza del linguaggio liturgico espresso dai fiori non può e non dovrebbe essere stravolta da aggiunte arbitrarie di colori e il colore liturgico non dovrebbe essere stravolto e disatteso con tanta disinvoltura e leggerezza! Altri ancora, in occasione delle celebrazioni mariane, inseriscono elementi floreali nelle varie tonalità dell’azzurro, alludendo al colore celeste; come noto la liturgia prevede il bianco nelle solennità e feste mariane, non certo il celeste che invece si afferma soprattutto nella devozione popolare. Anche in questo caso dunque, se proprio si decide di inserire elementi floreali nelle tonalità dell’azzurro, che siano almeno fiori naturali e non spruzzati con vernici o ottenuti facendo bere al fiore liquidi blu, e comunque sempre nel rispetto di quel criterio della proporzione che assegna al colore bianco della celebrazione la predominanza. Diverso invece è il discorso per le fioriture in cui vengono usati diversi colori al fine di esprimere la Chiesa in festa: in questo caso il criterio che guida la composizione non è più il colore liturgico, ma la comunione festosa dei figli di Dio. Sarà nostra cura evitare che la scelta “multicolore” non sia orientata verso una tinta che possa in qualche modo far sorgere dubbi sul colore liturgico della giornata (come succederebbe, ad esempio, in una composizione che usa le tonalità dal rosa al viola, o dall'arancio al rosso).
Riguardo invece al tipo di fioritura da realizzare, come al solito saremo attenti allo stile della nostra aula liturgica, ai luoghi liturgici significativi per quella particolare celebrazione, ai contenitori, al materiale che abbiamo a disposizione e soprattutto alla Liturgia della Parola. Non dobbiamo infatti mai dimenticare che le nostre composizioni vorrebbero essere delle “omelie floreali” che accolgono il credente e lo conducono alla mensa della Parola e del Pane. In linea generale consigliamo, soprattutto ai meno esperti e a quelli che non hanno avuto la possibilità di frequentare un corso di arte floreale per la liturgia, di attenersi il più possibile alle forme e alle composizioni classiche proposte dall’arte floreale; tutta la nostra fantasia e creatività floreale ben venga, ma dopo aver ben compreso e assimilato le tecniche sottese alle varie composizioni floreali.
Ricordiamoci infine di non esagerare nella spesa per la fioritura, facendo memoria che Cristo è presente nella carne dei poveri e il nostro primo impegno è la carità!
Tornando dunque alla nostra Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, che ci ha permesso di fare un po’ una breve sintesi dell’intero periodo di Natale, non ci rimane che seguire i seguenti passaggi:
-     meditare la liturgia della Parola prevista per questa giornata (Nm 6,22-27; dal Sal 66[67]; Gal 4,4-7; Lc 2,16-21) e le orazioni indicate dal Messale;
-     riflettere e collocare la celebrazione nel contesto del Tempo di Natale che stiamo celebrando;
-     -individuare i luoghi liturgici che riteniamo opportuno fiorire;
-     verificare il materiale che abbiamo a disposizione (fiori, foglie, rami, contenitori ecc);
-     scegliere la composizione floreale che vogliamo realizzare;
-     raccoglierci in preghiera prima di iniziare il nostro servizio.
Augurando a tutti di poter celebrare e vivere nella propria vita il dono del Signore fatto uomo in mezzo a noi, invochiamo la potente intercessione di Maria Santissima, Madre di Dio e a lei ci affidiamo con fiducia:
Beata tu, o Maria, figlia di poveri,
divenuta madre del Signore dei re.
Nel tuo seno ha abitato colui
della cui lode sono pieni i cieli.
Beato il tuo petto che l’ha nutrito con amore,
la tua bocca che lo ha ninnato
e le tue braccia che l’hanno stretto.
Tu sei stata un carro per portare un Dio di fuoco!Amen.

(Efrem il Siro)



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