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La Composizione simbolica della III Domenica di Quaresima

III Domenica di Quaresima
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerualemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e là seduti i cambiamonete. Gesù con una frusta cacciò dal tempio pecore e buoi, rovesciò i banchi dei cambiamonete, gettò a terra il denaro...e disse loro:-" non fate della Casa del Padre mio un mercato". Del tempio di Gerusalemme, come di qualsiasi chiesa, non si può farne un mercato. La forza dell'intervento di Gesù è un segno profetico che impressiona. No, non si fa commercio delle cose di Dio, non si fa compravendita di favori, con candele e parole sprecate. Non è questo il culto che Dio gradisce. "Se entriamo in questo gioco mercantile Dio rovescia il nostro tavolo" (E.Ronchi). Tutt'altro è il tempio di Dio. Tempio di Dio è Gesù, il crocifisso risorto e in lui ogni fratello. Ogni vita è un santuario. Casa di Dio sei tu, sono io. Non vendiamo dignità e libertà in cambio di cose, non sottomettiamoci alle leggi del denaro. Non facciamo mercato della vita. Non lasciamo che ci abiti il male, come le pecore e i buoi nel tempio di Gerusalemme, i quali insudiciano e profanano. Fuori devono stare, fuori dalla Casa del Signore che siamo noi. Profanare l'uomo, l'essere umano che è in noi e negli altri, è il peggior sacrilegio che si possa commettere. Camminare verso la Pasqua significa prendere sempre più coscienza di questa grande meraviglia: in noi abita Dio. In ciascuno Dio fa brillare la sua luce e a tutti chiede di continuare oggi la sua opera in difesa di chi soffre violenza, di chi è umiliato e abusato nella sua dignità. La composizione, ideata con elementi vegetali essicati: canne di bambù, rami di cardi selvatici, insieme a piante di aloe, i quali richiamano l'aridità del deserto con le loro spine e il colore spento, continua a parlarci del tempo quaresimale. Un esile ramo di alchechengi, come guizzo di colore attraversa l'insieme quasi a ricordarci che, se la quaresima è tempo di penitenza e conversione, non è tempo di tristezza, perchè c'è Gesù che accompagna il nostro cammino. L'anfora, indica la nostra sete di Dio. Suor Maria Giorgia Mana

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