mercoledì

La Composizione simbolica della II Domenica di Quaresima

Gesù torna a pregare “in un luogo appartato”. Stavolta sale su un alto monte insieme a Pietro, Giacomo e Giovanni - dice l'evangelista Marco - “e davanti a loro si trasfigurò”. La sua veste divenne candida e splendente. Immerso in una luce sfolgorante Gesù lascia trasparire la sua divinità. Lo splendore del Tabor è solo un segno di quello che Gesù avrà dopo la morte con la risurrezione. Ma prima il Messia deve soffrire e morire. E' nella preghiera che Gesù si trasfigura. La preghiera può trasfigurare anche noi, può renderci sempre più somiglianti a Dio, cioè più capaci: di perdono, di compassione, di amore verso ogni fratello e sorella, senza pretendere di essere ricambiati, di tenerezza verso tutta la creazione. La composizione per la liturgia
Una composizione, di forma ascendente, strutturata da un insieme di ceri disposti tra rami di magnolia, di ruscus e di asparagus, richiama il monte e la luce del Tabor. La struttura si regge su due ciotole dal diametro di 22 e 18cm; la spugna oltrepassa il bordo di 16cm per la prima e 10 per la seconda. Le candele di diversa altezza (e precisamente di 50, 40, 30, e 24cm) sono state fornite di 2 stecchini, che oltrepassano la base di almeno 12cm fermati saldamente con nastro adesivo, perché possano essere inseriti nella spugna e le candele siano dritte. Le due ciotole vanno sistemate, come si può vedere dalla foto, in posizione un po' obliqua. Le spugne risultano di altezza diversa per dare l'idea di salita. Suor Maria Giorgia Mana

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