martedì

Il “Tempo Ordinario” nella liturgia

Ci pare opportuno fermarci, per una brevissima riflessione, sul tempo liturgico che in questo periodo la Chiesa ci propone e, precisamente, il Tempo Ordinario. Ai tempi “forti”(come l'Avvento e il Natale, la Quaresima e la Pasqua), fa seguito il Tempo, così detto, “Ordinario”. In realtà è il Tempo più lungo; la sua durata è di circa 34 settimane. Il Tempo ordinario ha inizio il lunedì dopo la festa del Battesimo del Signore e si protrae fino al martedì prima della Quaresima; riprende con il lunedì dopo Pentecoste e termina prima dei Primi Vespri della prima Domenica di Avvento. Non si tratta di un Tempo di “tono minore”, segnato dalla monotonia, ma semplicemente “diverso”, in quanto, la Comunità cristiana, sotto l'azione dello Spirito del Signore, impara, giorno dopo giorno, ad attuare nella vita ciò che ha contemplato e vissuto nella liturgia domenicale. Impara a vivere come è vissuto Gesù. Cioè, impara la sapienza del quotidiano e il senso della vita. La dimensione spirituale, non è riservata ai monaci, ma è una ricchezza interiore che appartiene indistintamente a tutti e va riconosciuta, coltivata e alimentata, perché possa dare i suoi frutti. Essa vive nel quotidiano, nella relazione con gli altri, si fa attenta all'umanità per alleggerirne il peso e la fatica del suo vivere. Abita dove dimora la vita e collabora alla vita. Impara a “stare”nella grande forza dell'Amore e a “starci come amante”.
Il colore liturgico che caratterizza il Tempo Ordinario è il verde. Pertanto, i fiori possono essere scelti nella gamma dei colori preferiti e disposti con fogliame verde. Oppure ci si può orientare verso una composizione di soli elementi vegetali verdi. Nel Tempo ordinario la composizione floreale sarà una sola, (fatta eccezione per le festività) disposta nel luogo che si ritiene più adatto: es. presso l'altare oppure presso l'ambone oppure presso il tabernacolo, (quando il tabernacolo è situato nel presbiterio). Questi sono gli orientamenti che ci vengono dalle Scuole di arte floreale per la liturgia, tenuto presente il significato dei fiori in chiesa: cioè, che i fiori rappresentano la creazione, davanti al Creatore, creazione che canta e ringrazia con noi nella liturgia, (per questo i fiori devono essere posti in modo ben visibile). I fiori non sono ornamenti da disporre in tutti gli angoli del luogo di culto o davanti ad ogni statua. Anche qui c'è una centralità nel rito a cui partecipa l'insieme della Chiesa, cioè il Corpo Mistico di Cristo, centralità che va evidenziata e segnalata anche simbolicamente con i fiori, lasciando un po' da parte i gusti e le devozioni personali. Seguono qui esempi di composizioni floreali adatte o questo periodo dell'anno liturgico. Si tratta di composizioni semplici, che non hanno bisogno di particolari spiegazioni, realizzate con fiori di stagione, coltivati nei nostri giardini, (le composizioni più “eleganti” e ed elaborate, vanno riservate per le grandi feste liturgiche). Sono queste idee che ciascuno può provare a realizzare nel proprio ambiente. Aspettiamo le foto. Un saluto cordiale a tutti suor Maria Giorgia Mana

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